Nel 2020 maggiore attenzione alla bio cosmesi

A livello mondiale si sta diffondendo una maggiore cultura verso il rispetto del nostro pianeta.
Questo fenomeno andrà certamente a sensibilizzare anche i Clienti di Cosmesi in generale.
Oltre all’attenzione rivolta agli ingredienti di origine vegetale, inizia a farsi strada anche una certa sensibilità ai contenitori dei prodotti di cosmesi naturale e ci si domanda se siano effettivamente riciclabili ed in quale misura.

Questa attenzione potrebbe essere cavalcata anche dalle Aziende produttrici con un time to market veloce ed accaparrarsi nuove quote di mercato a discapito dei concorrenti più lenti a capire il fenomeno.

Si stanno facendo strada nuove tecnologie sia per quanto riguarda la plastica di origine vegetale (fibra di mais) sia quella che non contamina il suo contenuto e che è destinata a durare molto tempo, come ad esempio il tritan.

A seconda della tipologia distributiva adottata dalle Aziende, esiste la possibilità di ascoltare questa sensibilità ecologica, a basso impatto ambientale, ed agire su due fronti.
Da una parte, l’Azienda che produce cerca di farlo con il minore impatto di CO2 ambientale.
Dall’altra parte, il prodotto proposto al mercato dovrà impattare anch’esso nella minor misura possibile.
Alcuni esempi in questo senso possono essere:
1) formati ricarica fatti con buste invece dei classici flaconi
2) formato dei flaconi completamente biodegradabile, utilizzando bioplastica

IL fatturato atteso per il 2020 nel settore Cosmesi a livello globale è di circa 500 miliardi di dollari, sicuramente ogni player in campo può giocare la sua partita cercando di cogliere i nuovi trend, che non devono essere necessariamente tradotti in nuovi prodotti. Si può ridare vita ad un prodotto semplicemente cambiandone il punto di vista di come lo si realizza e di come dovrà essere presentato al mercato.

Il mercato dà le proprie linee guida alle Aziende e le Aziende più attente ai segnali del mercato, sapranno cogliere questi trend, cercando di interpretarli a proprio favore.

A presto.
AL

I consumatori italiani vanno a caccia di prodotti Premium

Anche in Italia, i consumatori sono alla ricerca di qualcosa che possa dare loro soddisfazione sia da un punto di vista razionale che emozionale. Nonostante il 44% dei consumatori italiani ammetta di essere nella stessa situazione economica di 5 anni fa, nel mercato si registra una crescita di prodotti premium pari al 20%. I prodotti premium sono quei prodotti il cui prezzo di acquisto è superiore del 20% rispetto alla media di mercato.
I dati, infatti, mostrano che la crescita di questi prodotti è superiore a quella registrata nella maggior parte delle categorie del mercato FMCG (fast moving consumer goods), tale da generare un incremento del 15.6% nel corso dell’ultimo anno.
La riflessione da fare è legata al fatto che questo incremento non è legato a Brand leader di mercato ma a Brand di nicchia che hanno saputo differenziare ed impreziosire i propri prodotti rispetto al resto del mercato.
Questi brand hanno compreso che non è il solo fattore prezzo a determinare un prodotto premium (solo il 15% degli italiani pensa sia così).
Come valutano questi clienti un prodotto Premium?
Al primo posto c’è la qualità degli ingredienti per il 45% dei consumatori, seguono poi l’offerta di performance superiori rispetto agli altri prodotti (39%), la capacità di fare cose in più rispetto agli altri prodotti (34%), ma anche l’offerta di una customer experience di livello superiore (30%).
In linea con i trend degli ultimi anni, la ricerca conferma come gli attributi “green” dei prodotti si traducano in un forte potenziale premium. Gli italiani dichiarano infatti di essere disposti a pagare un prezzo più elevato per i prodotti ecosostenibili (20%) e ancora di più per quelli composti da ingredienti naturali e biologici (22%).
Quale potrebbe essere il luogo preferito per acquistare i prodotti premium? La maggior parte degli intervistati (45% ) opta per i negozi fisici, mentre una quota sempre più ampia per l’ecommerce (il 21% dei consumatori compra abitualmente prodotti premium online), anche se la percentuale di acquirenti online rimane ancora inferiore rispetto a quella degli altri paesi europei, primi fra tutti gli inglesi ed i tedeschi (31%).

Per invogliare i consumatori a provare nuovi prodotti premium, gli italiani fanno personalmente ricerche prima di decidere di acquistare un prodotto premium (33%), per il 25% il passaparola di amici e parenti è ancora il motivo principale che spinge a comprare uno di questi prodotti. Ma è l’immagine che l’Azienda trasmette del proprio brand ed il modo in cui riesce a coivolgere emotivamente il consumatore il leit motiv per il 22% degli acquirenti.

Buona lettura

AL

Approfondimenti:
Abbiamo parlato di customer experience, definizione: con “Customer Experience” si intende il modo in cui il cliente percepisce l’interazione con un determinato brand a livello sia conscio che inconscio. Si tratta di un mix tra un’azione razionalmente pianificata dall’azienda e le emozioni evocate nel cliente, il tutto misurato in modo intuitivo da quest’ultimo rispetto alle proprie aspettative.

Fonti e riferimenti: Nielsen

La commissione europea migliora la sicurezza dei cosmetici

La commissione europea, what about methylchloroisothiazolinone (MCI) Methylisothiazolinone (MI)

L’SCCS (Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori) ha adottato il 12 dicembre 2013 un parere che è stato riveduto nel marzo 2014.
Nel suo parere l’SCCS è giunto alla conclusione che:
“I dati clinici ad oggi disponibili indicano che una concentrazione di MI pari a 100 ppm nei prodotti cosmetici non è sicura per il consumatore.

Per i prodotti cosmetici da risciacquare, dal punto di vista dell’induzione di allergie da contatto è ritenuta sicura per il consumatore una concentrazione di MI pari a 15 ppm
(0,0015%). Non sono invece disponibili informazioni sullo scatenamento delle allergie”.

Modifiche proposte al regolamento sui cosmetici
Sulla base delle informazioni di cui sopra, la Commissione propone di:
– vietare il MI nei prodotti da non risciacquare indicando una scadenza ravvicinata per immettere sul mercato prodotti conformi e rimuovere i prodotti non conformi, mentre il CSSC conduce un’ulteriore valutazione dei rischi per i prodotti da risciacquare e per i prodotti per capelli da non risciacquare sulla base dei nuovi dati.
Questa misura dovrebbe già avere un effetto positivo sull’incidenza delle allergie.

Ho voluto aggiornarvi su quanto deciso dalla Commissione Europea a conferma del fatto che le Aziende di Cosmesi che fanno parte di Grosse Associazioni di Categoria hanno indubbi vantaggi dal punto di vista di maggiori studi scientifici a cui attingere ed di un più scrupoloso allineamento aziendale alle nuove normative europee; tutto ciò per meglio tutelare la salute dei consumatori.

Un cordiale Saluto
AL

Link ed approfondimenti:
1) http://www.abc-cosmetici.it/conoscere-i-cosmetici/glossario/c/comitato-scientifico-sicurezza-consumatore/
2) https://ec.europa.eu/health/scientific_committees/consumer_safety_en

La Crema Doposole è davvero così importante?


Ebbene si mi verrebbe da dire d’impulso! E’ fondamentale perchè non è una crema idratante normale, simile alle altre. Il buon produttore di cosmesi sa benissimo che deve adottare tutto il suo know how per la produzione di una crema doposole.
Dopo aver trascorso giornate intere esponendo il nostro corpo al sole, anche se ci siamo opportunamente protetti con l’utilizzo di crema con filtri solari, è facile riscontrare i primi segnali che accompagnano l’abbronzatura. La pelle inizia a tirare perché l’azione dei raggi UV si fa sentire attraverso la disidratazione cutanea. Questo processo genera normalmente radicali liberi che diminuiscono la tonicità e l’elasticità della nostra pelle, oltre naturalmente all’azione descritta prima e che viene denominata “photoageing” o invecchiamento precoce della pelle dovuto ad un’esposizione prolungata ai raggi solari UV.
Ma ecco che arriva in soccorso la crema doposole, questo perchè nella sua formulazione si ricorre a principi attivi idratanti, restitutivi, lenitivi, nutrienti e rinfrescanti. Va applicata ogni giorno dopo l’esposizione al sole e ci consentirà di mantenere integro lo strato epidermico e ciò contribuirà senza dubbio a mantenere più a lubngo una pelle sana ed abbronzata.

Quindi concludo dicendovi: mai dimenticare la crema doposole, buona per noi e buona per i nostri bimbi.

Un cordiale saluto

Alias Larry

Gambe belle e sane con le calze elastiche a compressione graduata

I benefici delle calze elastiche preventive, a compressione graduata


In commercio esistono molti tipi di calze che si possono definire elastiche, ma con differenze notevoli tra loro.
Le calze che vengono utilizzate nella prevenzione devono possedere una caratteristica particolare:
esercitare una pressione massima alla caviglia, pressione che diminuisce man mano che si sale verso la coscia, in modo da favorire la risalita del sangue verso l’alto.
Le calze preventive hanno un potere di compressione modesto e sono utili soprattutto per prevenire lo sviluppo di problemi circolatori in persone con uno o più fattori di rischio (es. obesità, stitichezza, sedentarietà, familiarità, uso di contraccettivi orali) e per attenuare la sensazione di affaticamento alle gambe e di pesantezza.
La forza di compressione a livello della caviglia viene espressa in millimetri di mercurio (mmHg). I “den” (denari) sono una unità di misura che indica lo spessore (peso) del filato utilizzato per la fabbricazione di queste calze.
Più alto è il numero di “den”, maggiore è la quantità di materiale elastico per metro di filo, quindi maggiore potrà essere la compressione esercitata.
Questo tipo di calze, realizzate sia per la donna sia per l’uomo, si rivolge a tutte quelle persone che per diversi motivi sono costrette a stare molte ore in piedi oppure sedute. E’ particolarmente indicata per persone che trascorrono diverse ore in auto oppure per tutte le persone che viaggiano spesso in aereo. Sono calze che stimolano il sistema linfatico aiutando a migliorare l’estetica e la funzionalità delle gambe.

Buon proseguimento

Alias Larry

Cosmetici per il Sole, le raccomandazioni europee per sapere veramente tutto sui Solari


Nel lontano 2006 la Commissione Europea varava una serie di raccomandazioni per far allineare le Aziende produttrici a nuove norme più sensate per la produzione dei prodotti protettivi per il sole. Allo stesso tempo si voleva erudire i consumatori affinchè capissero meglio i prodotti solari per poter scegliere quello più idoneo al proprio fototipo e soprattutto imparassero alcune semplici regole per assumere tutti i benefici dell’esposizione al sole.

Mi rammarica constatare ancora oggi quanto siano sconosciute queste semplici norme nella mente delle persone che incontro ed alle quali offro la mia consulenza.

Intanto inizio col dire la prima norma: il buon senso! Le radiazioni solari a cui ci si espone in estate, tra le 12 e le 15, per esempio in Italia, sono classificate con un indice UV (ultravioletto) pari 8, 9, 10 o addirittura 11. Questo significa che ci si espone a raggi ultravioletti estremamente potenti per cui è consigliabile intensificare la protezione o meglio ancora evitare di esporsi al sole.

Per verificare il livello di radiazioni vi suggerisco di visitare questo sito: https://www.woitalia.it/weather/maps/forecastmaps?CONT=itit&MAPS=uvin&LAND=__

Secondo quanto riportato nella raccomandazione europea (scaricabile qua), già con un fattore di protezione (SPF) 15 si assorbono circa il 93% dei raggi UVB mentre 1/3 viene filtrato dalla protezione per quanto riguarda i raggi UVA; questo significa che il 69% dei raggi UVA vengono lasciati passare ed attraversano la nostra pelle. Con un fattore di protezione (SPF) 50 viene filtrato circa il 97% dei raggi UVB mentre il 67% dei raggi UVA viene assorbito dalla nostra pelle.

Questo ci riporta alla prima norma: il buon senso!  Non trascorrete troppo tempo esposti al sole senza protezione e cercate di evitare di esporvi nelle ore dove il livello di radiazioni è classificato con un valore pari o superiore a 8.

Lascio a voi la lettura delle raccomandazioni europee per i prodotti solari, ci tengo ad aggiungere una veloce sintesi sul significato di UVB ed UVA:

Gli UVB sono in parte trattenuti dalla fascia di ozono, dalla troposfera e
dalle nuvole. Quando colpiscono l’organismo non riescono a superare lo
strato più superficiale della cute, detto epidermide. Tuttavia, in virtù della
forte carica energetica, i raggi UVB sono piuttosto aggressivi e stimolano
l’abbronzatura.
Gli UVA sono trattenuti soltanto in minima parte dall’atmosfera e dalle
nuvole. Rispetto agli UVB sono più penetranti, non provocano ustioni e
non abbronzano realmente. In compenso, proprio per la loro capacità di
penetrare fino al derma, accelerano i processi di invecchiamento
cutaneo.

A.L.

l presente ed il futuro delle fragranze

Dopo la contrazione dei consumi degli ultimi anni, nel 2017, si prevede un lieve recupero delle vendite di fragranze a livello globale, con un mercato che raggiungerà 27,5 miliardi di dollari, di seguito i principali mercati di riferimento:

  • il Brasile rimane saldamente in testa alle vendite di profumi globali
  • gli Stati Uniti si confermano al secondo posto
  • la Russia diventa sempre più importante (+7% previsione di crescita ‘17-’16) e supererà la Francia
  • Il mercato delle fragranze è piccolo ma in crescita in Asiia anche se la Corea del Sud è tra i primi 5 paesi per il CAGR (tasso annuo di crescita composto) sia nell’ultimo che nei prossimi cinque anni.
    La Cina dovrebbe registrare un CAGR del 4,7% per i prossimi cinque anni.
    In questo scenario, è possibile sintetizzare i trend in atto della profumeria alcolica che si proietteranno a due e cinque anni.

TRA DUE ANNI
La variabilità di genere aumenterà il consumo di fragranze unisex
I Millennials (consumatori molto attivi, blogger, youtuber, definiti anche consumatori 2.0) cercano la loro unicità: espressione della propria  individualità.
La bellezza Halal (prodotti con certificazione Hatal per il mondo musulmano) chiede innovazione nelle fragranze

TRA CINQUE ANNI
Le fragranze possono contribuire al benessere mentale stimolando stati di umore
I profumi a nota singola attraggono i mercati consolidati Il richiamo al naturale attrae i processi produttivi dato che alla base del prodotto c’è solo acqua, alcool ed essenze.
Fonte: https://www.cosmeticaitalia.it

Qualche informazione in più sugli Oli Essenziali

 

Premessa: il microbo non è nulla, il terreno organico è tutto.
Gli oli essenziali sono formati da numerosi costituenti (diverse centinaia). Il record
è rappresentato dall’essenza di caffe che ne contiene 800.
Essenze Idrocarburate: ricche di terpeni (trementina, limone, ecc) sono le più numerose.
Esse
nze Ossigenate: sono in genere essenza solide (rosa, menta, ecc).
Essenze Solforate: crocifere e gigliacee (senape, ravanello, ecc).

Effetto sinergico
L’essenza totale è molto più attiva del suo costituente principale, per esempio l’essenza di Eucalipto ha proprietà antisettiche molto più
potenti del suo costituente principale che è l’eucaliptolo. Un’altro esempio eclatante è rappresentato dall’olio essenziale di Mirra che
contiene un’alta percentuale di furanoidi che possono amplificare gli effetti dei raggi ultravioletti rendendo fototossico un olio essenziale.
Sarebbe quindi ovvio ritenere la Mirra un olio fotosensibilizzante. Al contrario la Mirra è in grado di proteggere la pelle dagli effetti dei raggi
UVB.
Proprietà Battericide in ordine decrescente: Fenoli, Aldeidi, Alcol, Eteri ed Acidi.
Jean-Marie Pelt diceva “il tutto è qualcosa di più che la somma delle parti, conoscere isolatamente ognuna delle parti non è sufficiente a
conoscere il tutto”. Così la proprietà di una droga non sono la somma delle proprietà dei suoi costituenti considerati isolatamente.
Ecco perchè per gli uomini di laboratorio la ricerca di base è così deludente. Per esempio la foglia di Eucalipto è ipoglicemizzante ma  nessuno dei suoi costituenti attualmente noti può dirsi dotato di una simile proprietà. In vitro non si è potuto dimostrare le proprietà antivirali di alcun olio essenziale, eppure alcuni miscugli aromatici guariscono l’herpes zoster e l’influenza.


Qualche nozione in più – La Triade aromatica
Gli oli essenziali lavorano in molti modi diversi, alcuni dei quali sono un mistero ancora oggi. Alcuni meccanismi invece sono noti e ci hanno consentito di descrivere i precorsi farmacodinamici degli oli essenziali.
FMS (Fenilpropanoidi-monoterpeni-sesquiterpeni) rappresenta la triade degli oli essenziali; è una chiave di lettura dei meccanismi con i quali agiscono gli oli essenziali stessi sulle cellule del nostro organismo.
1. Fenilpropanoidi, sono i primi componenti ad agire, puliscono i siti ricettori ed eliminano le impurità rappresentate da agenti che possono danneggiare il DNA.
2. Sesquiterpeni, sono i secondi ad agire eliminando le informazioni negative dalla memoria cellulare (DNA danneggiato).
3. Monoterpeni, sono gli ultimi ad intervenire ed hanno il compito di restaurare una corretta informazione nella memoria cellulare (DNA sano)
Questo processo è vero per una cellula, per un organo, per un sistema o per l’intero organismo.

Le Competenze Vitali dette anche Life Skills

Ho partecipato recentemente ad un convegno sostenuto da una docente ingambissima, il tema era “ridurre il disagio giovanile”.
Ebbene ho trascorso due ore molto ricche, ho assimilato centinaia di concetti su cui non mi ero soffermato spesso a riflettere, a pensare.
Inoltre ho rispolverato alcuni concetti del 1993 che col tempo non erano più presenti nel mio pensiero quotidiano,….o per lo meno non tutti insieme.
Lo spunto di riflessione che voglio condividere con voi è il seguente: le life skills riepilogate nell’immagine dell’albero della vita, che vedete riprodotto in questo articolo, vanno certamente bene per gli adolescenti ma sono indispensabili per ognuno di noi.
Non è vero che l’adulto è completo e non ne ha più bisogno! E’ vero l’esatto contrario!
Secondo lo studio effettuato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, le Competenze Vitali sono presenti in ogni essere umano. La differenza sta nel fatto che alcuni di noi le utilizzano di più mentre altri le utilizzano meno. Chi le utilizza tutte, gode del benessere della vita ed è più immune verso alcuni d
isagi o malattie rispetto a coloro i quali non utilizzano quotidianamente tutte le competenze.
Mi è sembrato giusto ricordarmele e scriverle per poter andare a leggerle ogni giorno e domandarmi: sto utilizzando al meglio le competenze vitali oggi?
Fate lo stesso anche voi, mettetevi alla prova e cercate di raggiungere il miglior livello di benessere possibile.

Un caro saluto

Alias Larry